26 giugno 2009

Michael Jackson: 1958 - 2009


Un'icona che ha fatto la storia della musica, anche se ultimamente era diventato l'ombra di qualcun altro. L'unico cantante che mi ha fatto diventare suo fan quando ancora non sapevo neanche scrivere.
Dai primi talentuosi passi con i Jackson Five (ABC, tanto per dirne una) quando era ancora bambino, ci ha poi regalato successi come Don't Stop 'til You Get Enough, Billie Jean, Beat It,
Wanna Be Startin Somethin', Bad, Smooth Criminal, Black or White, Jam, You Are Not Alone, We Are The World, nonché Thriller, il cui album è il più venduto della storia con 109 milioni di copie.

RIP Jacko, nessuno ti spodesterà mai dal trono di re del pop.

05 giugno 2009

Quello che non vogliono farci vedere...

...per fortuna lo pubblica El Pais (cliccate sulle innocenti foto per non perdervi ogni dettaglio più scabroso!).

05 maggio 2009

Afghanistan


Soldati italiani sparano: muore una tredicenne. Berlusconi illeso. [cit.]


http://www.zmag.org/blog/view/3127

25 aprile 2009

Come ti erudisco il neo-nazi


Non è affatto facile selezionare dallo sconfinato mare di dolore che gli uomini si procurano reciprocamente nella storia del mondo - omicidi, torture, annientamenti - le atrocità che vengono perpetrate da ormai più di trent' anni a danno dei telespettatori italiani. Se però dovessi scegliere l'episodio che più di ogni altro ha assunto in sé senso e prospettive di tali atrocità, non avrei incertezze; e indicherei senz' altro la puntata del
Maurizio Costanzo Show andata in onda su Canale 5 martedì 5 novembre dello scorso anno.

Gli ospiti

Interamente dedicata al risorgente fenomeno europeo del neo-nazismo, la puntata di quella sera aveva come ospiti: Frank Hubner, presidente della Deutsche Alternative, una organizzazione nazionalsocialista sorta nella Germania occidentale; Mario Prill, skinhead di Berlino est; Vinfried Priem, ideologo neo-nazista di Berlino ovest; Bernard Henry Levy, filosofo francese; Giuliano Zincone, editorialista del Corriere della Sera; Enrico Mentana, neo-direttore del tg di Canale 5; Alberto Jacoviello, editorialista di Repubblica; e Vincenzo Carchedi, muratore calabrese emigrato in Germania, recente vittima di una aggressione da parte di skinhead a Hockenheim.


Premesse

1. In apertura di programma, Costanzo ricorda le regole del gioco: tutti in democrazia possono parlare.

2. Dopo mezz'ora di dialogo pacato fra Costanzo e Hubner, durante il quale questi ha modo di esporre in modo divertente le proprie teorie neo-naziste, Levy è il solo a capire cosa non sta funzionando, e blocca quella conversazione. Costanzo gli cede la parola affinché Levy possa confutare le tesi di Hubner, ma Levy si rifiuta di farlo, perché le idee di Hubner, le idee naziste, hanno causato sei milioni di morti. La storia ha già giudicato quelle idee. L'idea violenta non può far parte del campo dell'argomentazione, cosa che evidentemente Costanzo e il suo co-autore Silvestri hanno deciso di ignorare.

3. Hubner affonda Levy usando come siluro la regola di Costanzo. Se in democrazia tutti possono parlare, dice Hubner, Levy ci ghettizza, quando vuole impedircelo.

4. I tre neo-nazisti sono concilianti, sorridenti, educati, tranquilli. I loro pensieri sono brevi, leggermente difficili, ma espressi con molta semplicità. Dei tre, uno ha famiglia ed è disoccupato, uno fa il manovale e il terzo ha una faccia pulita alla Charlie Sheen. Televisivamente sono perfetti. Un nazista che sorride in tv· è una persona che sta in tv e sorride. Possono essere dei simpaticoni, i nazisti. Solo per pregiudizio ce lo dimentichiamo. Il film comicopreferito da Goebbels era Il grande dittatore. Frank Hubner, uno dei tre neo-nazisti invitati da Costanzo, con la sua ironia ha strappato più di un sorriso al pubblico del Parioli.

5. Mentre parla Zincone, vediamo Mentana che ignaro di essere ripreso cerca di accattivarsi la simpatia di Hubner con qualche cazzeggio ameno.

6. A Zincone che descrive il nazismo come frutto di paura e di sottocultura, Levy ricorda che l'idea nazista (maligna,come ha dimostrato la storia) ha affascinato a suo tempo schiere di intellettuali, dimostrandosi in grado di muovere qualcosa delle volontà migliori che sono dentro di noi: il desiderio di pulizia, il desiderio di energia. E a Jacoviello che prende in giro i tre per via dei loro vestiti da skin, Levy ricorda che non è consentito banalizzare quelle persone, farle passare per comici. Hanno idee e bastoni. E hanno bastoni perché hanno quelle idee. Quelle idee hanno ammazzato e possono ancora ammazzare.


Gli attimi indimenticabili
1. I tre neo-nazisti vengono tradotti da un interprete. L'interprete annuisce con forza alle loro frasi, per segnalare che le ha capite e che è in grado di tradurle. Quello che subliminalmente lo spettatore vede, invece, è un uomo che annuisce con forza alle tesi neo-naziste che vengono espresse sul palco del Parioli in quel momento.

2. A Bernard Henry Levy che si lamenta di nuovo per le tesi xenofobe e per come è condotta la trasmissione, Costanzo dice irritato: "lo non vorrei che lei continuasse a darci delle pagelle, Levy. Lei ci sottovaluta, come spessofanno i francesi nei nostri confronti!" (Applausi! mentre il nazista Hubner sorride sornione.)

3. Dopo che Levy ha sottolineato per l'ennesima volta che il pericolo è la banalizzazio, va in onda la pubblicità del nuovo concorso "Valleverde vinci i Tropici".

4. Vinfried Priem, l'ideologo neo-nazista di Berlino ovest forte della regola di Costanzo secondo cui in democrazia tutti possono parlare, cita come se niente fosse uno storico revisionista, per affermare che l'Olocausto è un'invenzione di chi ha vinto la guerra. Costanzo lo interrompe dicendo: "No, questo non è accettabile. Ci sono del limiti di decenza oltre i quali non si può andare." (Chi li stabilisce, questi limiti? Costanzo? Mentre con orrore ci accorgiamo di star assistendo alla farsa Costanzo contro i nazisti.)

5. Mario Prill, skinhead: "lo faccio ragionamenti passo dopo passo."
Costanzo: "Anche col passo dell'oca, magari."
(Non ride nessuno, anzi gelo.)

6. Costanzo decide: per questa sera, niente passerella. (Ma come, in democrazia non hanno tutti il diritto di fare la passerella?)

7. Va poi in onda il promo de l'Istruttoria, e in una specie di contrappunto involontario col Costanzo Show dedicato alle violenze dei neo-nazistl vediamo in successione: le urla di Sgarbi contro le femministe, lo scontro Sgarbi-D'Agostino, lo schiaffo a Tinto Brass, le escandescenze di Pillitteri contro i Cobas, e Ferrara che dice: "Sarò sempre un malpensante."

8. Sollecitato da Costanzo, Hubner dichiara che lui non avrebbe mai picchiato Vincenzo Carchedi, il muratore emigrato in Germania, vittima degli skinhead di Francoforte, e adesso seduto sulla poltroncina dell'opinionista. (Applausidi solidarietà a Carchedi, e il torto nazista sembra già riparato, all'insegna del volemose bbene).

9. Costanzo non esegue la distribuzione degli After Eight. (Peccato. Ai nazisti piacciono, gli After
Eight.)


Come si aumenta la simpatia di un neo-nazista?
Trasformandolo in una vittima.

Come si rende vittima un neo-nazista in tv?
In molti modi. Ad esempio;

a. affermando che in democrazia tutti possono parlare, e poi, quando il neo-nazista negherà che l'Olocausto sia mai esistito, togliendogli subito la parola;

b. alzando la voce contro il neo-nazista, il quale invece stava esprimendo le sue tesi in modo equilibrato;

c. cercando di mettere in ridicolo il neo-nazista, e insistere con la provocazione anche quando quello, invece di arrabbiarsi, tace, timido ed elegante;

d. presentandolo come un giovane che è disoccupato, ha famiglia e i cui ideali sono: niente droga, e un ambiente migliore in cui far crescere i propri figli;

e. non dandogli gli After Eight. (Se però glieli dai,in qualche modo lo assolvi);

f. non facendogli fare la passerella. (Se però gliela fai fare, lo assolvi di nuovo. Eccetera);

g. riprendendolo dall' alto, da sopra. Come si sa, chi viene ripreso dall' alto sembra minacciato da qualcosa. Inoltre assume le proporzioni di un bambino (testa grossa, fronte spaziosa, corpo piccino), e questo ce lo rende simpatico. (En passant: alle ultime elezioni, è proprio cosl che si sono fatti fotografare i Verdi: in gruppo e dall' alto. Dei neonazisti sorridenti, vestiti casual e fotografati dall'alto, otterrebbero lo stesso effetto psicologico.)


La sera dopo
Costanzo: "Con la puntata di ieri, all'una e mezza di notte abbiamo raggiunto uno share del 57%. Pari a un milione e mezzo di ascoltatori. Questo significa che la tv deve assolvere al suo compito di mostrare certe realtà anche aberranti come quelle di ieri sera."
(Che si riferisse a Mentana?)

Daniele Luttazzi, 1991





"Fra partigiani e sostenitori della Repubblica di Salò ci sono state differenze, anche se la pietà deve andare a coloro che credendosi nel giusto hanno combattuto per una causa che era una causa persa. Sulla proposta di legge per equiparare repubblichini e partigiani rifletteremo".

Silvio Berlusconi, 2009





Buon 25 aprile.

17 aprile 2009

3 anni di blog!


3 anni alle spalle e ancora molti a venire.
Nel frattempo il post su Kirby continua ad avere visitatori, praticamente ogni giorno. Mi fa piacere svolgere un simile servizio pubblico.

29 marzo 2009

19 febbraio 2009

Un po' di De André

Il testamento di Tito



Non avrai altro Dio, all'infuori di me,

spesso mi ha fatto pensare:
genti diverse, venute dall'est
dicevan che in fondo era uguale.
Credevano a un altro diverso da te,
e non mi hanno fatto del male.
Credevano a un altro diverso da te
e non mi hanno fatto del male.

Non nominare il nome di Dio,
non nominarlo invano.
Con un coltello piantato nel fianco
gridai la mia pena e il suo nome:
ma forse era stanco, forse troppo occupato
e non ascoltò il mio dolore.
Ma forse era stanco, forse troppo lontano
davvero, lo nominai invano.

Onora il padre. Onora la madre
e onora anche il loro bastone,
bacia la mano che ruppe il tuo naso
perché le chiedevi un boccone:
quando a mio padre si fermò il cuore
non ho provato dolore.
Quando a mio padre si fermò il cuore
non ho provato dolore.

Ricorda di santificare le feste.
Facile per noi ladroni
entrare nei templi che rigurgitan salmi
di schiavi e dei loro padroni
senza finire legati agli altari
sgozzati come animali.
Senza finire legati agli altari
sgozzati come animali.

Il quinto dice "non devi rubare"
e forse io l'ho rispettato
vuotando in silenzio, le tasche già gonfie
di quelli che avevan rubato.
Ma io, senza legge, rubai in nome mio,
quegli altri, nel nome di Dio.
Ma io, senza legge, rubai in nome mio,
quegli altri, nel nome di Dio.

Non commettere atti che non siano puri
cioè non disperdere il seme.
Feconda una donna ogni volta che l'ami, così sarai uomo di fede:
poi la voglia svanisce ed il figlio rimane
e tanti ne uccide la fame.
Io, forse, ho confuso il piacere e l'amore,
ma non ho creato dolore.

Il settimo dice "non ammazzare"
se del cielo vuoi essere degno.
guardatela oggi, questa legge di Dio,
tre volte inchiodata nel legno.
guardate la fine di quel nazareno,
e un ladro non muore di meno.
Guardate la fine di quel nazareno,
e un ladro non muore di meno.

Non dire falsa testimonianza
e aiutali a uccidere un uomo.
Lo sanno a memoria il diritto divino
e scordano sempre il perdono.
Ho spergiurato su Dio e sul mio onore
e no, non ne provo dolore.
Ho spergiurato su Dio e sul mio onore
e no, non ne provo dolore.

Non desiderare la roba degli altri,
non desiderarne la sposa.
Ditelo a quelli, chiedetelo ai pochi
che hanno una donna e qualcosa:
nei letti degli altri, già caldi d'amore
non ho provato dolore.
L'invidia di ieri non è già finita:
stasera vi invidio la vita.

Ma adesso che viene la sera ed il buio
mi toglie il dolore dagli occhi
e scivola il sole al di là delle dune
a violentare altre notti:
io nel vedere quest'uomo che muore,
madre, io provo dolore.
Nella pietà che non cede al rancore,
madre, ho imparato l'amore.

Un blasfemo (Dietro ogni blasfemo c'è un giardino incantato)



Mai più mi chinai e nemmeno su un fiore,
più non arrossii nel rubare l'amore
dal momento che Inverno mi convinse che Dio
non sarebbe arrossito rubandomi il mio

Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vino,
non avevano leggi per punire un blasfemo,
non mi uccise la morte, ma due guardie bigotte,
mi cercarono l'anima a forza di botte

Perché dissi che Dio imbrogliò il primo uomo,
lo costrinse a viaggiare una vita da scemo,
nel giardino incantato lo costrinse a sognare,
a ignorare che al mondo c'e' il bene e c'è il male

Quando vide che l'uomo allungava le dita
a rubargli il mistero di una mela proibita
per paura che ormai non avesse padroni
lo fermò con la morte, inventò le stagioni

... mi cercarono l'anima a forza di botte

E se furon due guardie a fermarmi la vita,
è proprio qui sulla terra la mela proibita,
e non Dio, ma qualcuno che per noi l'ha inventato,
ci costringe a sognare in un giardino incantato
ci costringe a sognare in un giardino incantato

18 febbraio 2009

Internet in Italia: come Cina e Birmania


Dal blog di Antonio Di Pietro:

"Il Senato, con voto contrario dell’Italia dei Valori, ha approvato l'articolo 50-bis del Ddl n° 773, un emendamento del senatore Udc Gianpiero D’Alia al pacchetto sicurezza varato dal governo.

L’emendamento avvia “la repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet”. Nei fatti, se approvato, permetterà di reprimere la libertà di espressione e di opinione in Rete (approfondimento nell’articolo di Punto Informatico ).
Il reato di apologia e istigazione a delinquere è già previsto e punito dalla legge, chiunque ne venga accusato oggi viene processato e, se colpevole, condannato. D’Alia e i suoi mandanti non vogliono attendere il processo, né la sentenza, vogliono emettere subito il verdetto di colpevolezza obbligando i provider ad oscurare da subito il sito. Poi, chi se ne frega del processo.

Un emendamento antidemocratico e incostituzionale che cancellerà l’informazione in internet in un soffio equiparando l’Italia alle uniche due nazioni al mondo che hanno queste restrizioni: Cina e Birmania.
L’emendamento sotto il pretesto di chiudere le porte a siti come You Tube e Facebook in cui sparuti gruppi di fanatici “inneggiano” a Raffaele Cutolo e Salvatore Riina, nasconde ben altri obiettivi. Quello di oscurare l’ultimo tassello dell’informazione, internet, che sfugge al controllo diSilvio Berlusconi monopolista dell'informazione privata e di Stato.
Mi domando perché non oscurare le reti Mediaset visto che inneggiano ad un assassino come Vittorio Mangano. Oppure perché non sciogliere la Lega di Umberto Bossi che istiga i padani ad armarsi di fucili contro “Roma ladrona” da cui i suoi dirigenti prendono un lauto stipendio.

Se questo golpe non si arresterà alla Camera scenderemo in tutte le piazze d’Italia. E ci rimarremo.

Se l’emendamento D’Alia divenisse legge il mio blog, quello di Marco Travaglio, di Beppe Grillo, di Byoblu, di Daniele Martinelli, di Piero Ricca e di migliaia di altre voci libere della Rete, sarebbero oscurati. Questo è l’effetto, ed il vero obiettivo, di quell’emendamento carogna, ed il senatore D’Alia non lo nasconde (come potete capire dal video di un internauta che riporto).

Dite la vostra al senatore Gianpiero D’Alia (email)."

Questa l'intervista al senatore D'Alia, che dimostra di non avere la più pallida idea di come funziona la Rete.


Sperando che nel frattempo D'Alia non mi censuri il blog, quasi quasi comincio a fare le valigie.

12 febbraio 2009

Tanti auguri Charles


Esattamente 200 anni fa nasceva a Shrewsbury, vicino a Birmingham, Charles Darwin.

Fin da giovane si interessò di zoologia e botanica, e in seguito intraprese anche degli studi di geologia.
Nel 1831 si imbarcò su un brigantino, il Beagle, che lo portò intorno al mondo in un viaggio che durò 5 anni, durante i quali studiò e catalogò ogni forma di vita animale e vegetale che incontrava. Nel 1839 pubblicò, con il titolo "Viaggio di un naturalista intorno al mondo", il diario di queste esplorazioni.
In seguito cercò per 20 anni di riordinare le idee. La sua educazione gli aveva insegnato che tutte le specie erano sempre state così, create da un Creatore divino; eppure, così come Galileo, mentre veniva imprigionato, sapeva in cuor suo che le sue tesi erano giuste, Darwin era sicuro che l'evoluzione era avvenuta. La conferma delle proprie idee gli venne leggendo il "Saggio sul principio di popolazione" di Thomas Maltus: l'evoluzione era dovuta al meccanismo di selezione che avviene in natura, il quale premia le specie migliori nella lotta alla sopravvivenza.
Fu così che, nel 1859, all'età di 50 anni, Darwin pubblicò "L'origine delle specie".

150 anni sono passati da allora. Nel frattempo la scienza ha fatto passi da gigante, ma la teoria dell'evoluzione ancora non è stata smontata. Anzi, è stata raffozata sempre più da scoperte scientifiche che non esistevano ancora ai tempi di Darwin: dalla deriva dei continenti, allo studio di milioni di fossili; dalla datazione al Carbonio 14, all'osservazione di fenomeni di microevoluzione (vedi moscerini della frutta); fino alla mappatura completa del genoma umano: la specie umana è frutto dell'evoluzione e meno del 2% del suo DNA differisce da quello dei primati.
Nonostante questo l'evoluzionismo è oggi attaccato da un estremismo religioso chiamato creazionismo, basato esclusivamente sulla Bibbia e su zero prove scientifiche. Certo, a giudicare dalle idee primitive di certi individui, viene da chiedersi se l'evoluzione sia davvero avvenuta per tutti.

09 febbraio 2009

Ciao Eluana

E adesso silenzio.

11 gennaio 2009

Quello che non sapete su Gaza


Riporto integralmente un post dal blog di Daniele Lutttazzi.

Il NYTimes di oggi pubblica un articolo interessante di Rashid Khalidi, professore di studi arabi alla Columbia, autore di “Sowing Crisis: The Cold War and American Dominance in the Middle East”.

* * *

Quello che non sapete su Gaza

di Rashid Khalidi (NYTimes, 7-1-09)

Quasi tutto quello che siete stati portati a credere su Gaza è sbagliato. Alcuni punti essenziali sembrano mancare dal discorso, svoltosi per lo più sulla stampa, circa l’attacco di Israele alla striscia di Gaza.

Il popolo di Gaza
La maggioranza di chi vive a Gaza non è lì per scelta. Un milione e cinquecentomila persone stipate nelle 140 miglia quadrate della striscia di Gaza fanno parte per lo più di famiglie provenienti dai paesi e dai villaggi attorno a Gaza come Ashkelon e Beersheba. Vi furono condotte a Gaza dall’esercito israeliano nel 1948.

L’occupazione
Gli abitanti di Gaza vivono sotto l’occupazione israeliana dall’epoca della Guerra dei sei giorni (1967). Israele è tuttora considerata una forza di occupazione, anche se ha tolto le sue truppe e i suoi coloni dalla striscia nel 2005. Israele controlla ancora l’accesso all’area, l’import e l’export, e i movimenti di persone in ingresso e in uscita. Israele controlla lo spazio aereo e le coste di Gaza, e i suoi militari entrano nell’area a piacere. Come forza di occupazione, Israele ha la responsabilità di garantire il benessere della popolazione civile della striscia di Gaza (Quarta Convenzione di Ginevra).

Il blocco
Il blocco della striscia da parte di Israele, con l’appoggio degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, si è fatto sempre più serrato da quando Hamas ha vinto le elezioni per il Consiglio Legislativo Palestinese nel gennaio 2006. Carburante, elettricità, importazioni, esportazioni e movimento di persone in ingresso e in uscita dalla striscia sono stati lentamente strozzati, causando problemi che minacciano la sopravvivenza (igiene, assistenza medica, approvvigionamento d’acqua e trasporti).

Il blocco ha costretto molti alla disoccupazione, alla povertà e alla malnutrizione. Questo equivale alla punizione collettiva –col tacito appoggio degli Stati Uniti- di una popolazione civile che esercita i suoi diritti democratici.

Il cessate-il-fuoco
Togliere il blocco, insieme con la cessazione del lancio dei razzi, era uno dei punti chiave del cessate-il-fuoco fra Israele e Hamas nel giugno scorso. L’accordo portò a una riduzione dei razzi lanciati dalla striscia: dalle centinaia di maggio e giugno a meno di venti nei quattro mesi successivi (secondo stime del governo israeliano). Il cessate-il-fuoco venne interrotto quando le forze israeliane lanciarono un imponente attacco aereo e terrestre ai primi di novembre; sei soldati di Hamas vennero uccisi.

Crimini di guerra
Colpire civili, sia da parte di Hamas che di Israele, è potenzialmente un crimine di guerra. Ogni vita umana è preziosa. Ma i numeri parlano da soli: circa 700 palestinesi, per la maggior parte civili, sono stati uccisi da quando è esploso il conflitto alla fine dello scorso anno. Per contro, sono stati uccisi 12 israeliani, per la maggior parte soldati. Il negoziato è un modo molto più efficace per affrontare razzi e altre forme di violenza. Questo sarebbe successo se Israele avesse rispettato i termini del cessate-il-fuoco di giugno e tolto il suo blocco dalla striscia di Gaza.

Questa guerra contro la popolazione di Gaza non riguarda in realtà i razzi. Né riguarda il “ristabilire la deterrenza di Israele”, come la stampa israeliana vorrebbe farvi credere. Molto più rivelatrici le parole dette nel 2002 da Moshe Yaalon, allora capo delle Forze di Difesa israeliane:”Occorre far capire ai palestinesi nei recessi più profondi della loro coscienza che sono un popolo sconfitto.”


Il boomerang di Gaza

di Nicholas Kristof (NYTimes, 7-1-09)

In un momento in cui Israele sta bombardando Gaza cercando di schiacciare Hamas, vale la pena di ricordare che Israele stesso aiutò ad allevare Hamas.

Quando Hamas fu fondata nel 1987, Israele era per lo più preoccupata del movimento Fatah di Yasser Arafat e pensò che una organizzazione religiosa palestinese avrebbe aiutato a indebolire Fatah. Israele calcolò che tutti quei fondamentalisti musulmani avrebbero passato il loro tempo a pregare nelle moschee, così diede un giro di vite a Fatah e permise a Hamas di crescere come forza alternativa.

In Medio Oriente stiamo assistendo alla sindrome del boomerang. Il terrorismo arabo ha creato un appoggio ai politici israeliani di estrema destra, che hanno reagito duramente contro i palestinesi, che hanno risposto con altro terrorismo, ecc. Gli estremisti di entrambe le parti si sostengono a vicenda e l’assalto terrestre eccessivo di Israele a Gaza creerà verosimilmente altri terroristi nel lungo periodo. (...)

(il resto dell'articolo qui.)