28 dicembre 2007

Odio (11)

Odio chi afferma "Io non giudico", e per di più lo fa con la più seria delle facce.

Io giudico. Tutto e tutti. Continuamente ed esattamente come chiunque altro.
Almeno, però, non sono ipocrita e ho il buon gusto di ammetterlo.

25 dicembre 2007

Buon Nasale


Buon Nasale a tutti!
BLBLBLBLBLBLBLBLBL!

21 dicembre 2007

- 5 anni


Il calendario Maya si ferma al 21 dicembre 2012, esattamente tra 5 anni. Tale data sta ad indicare la fine dell'Era dei Pesci e l'entrata in quella dell'Acquario (l'asse terrestre ci impiega circa 2160 anni a percorrere ogni casa zodiacale), ma secondo alcuni indica la fine del mondo.

Personalmente attendo avidamente quel giorno (nel quale non accadrà assolutamente niente) per poter scoppiare a ridere sguaiatamente in faccia a chi crede a certe baggianate.

Decameron


Dal 3 novembre La7 ha trasmesso Decameron, il nuovo programma di Daniele Luttazzi.
Dopo 5 puntate che hanno fatto ascolti altissimi, a volte superando anche i 2 milioni e mezzo di spettatori (non dimentichiamoci che stiamo parlando di un programma che andava in onda alle 23.30 del sabato sera), La7 ha deciso di cancellare il programma. Perchè?
Secondo i giornali (i telegiornali non ne hanno neanche parlato) il motivo è dato dalla battuta che Luttazzi ha fatto su Giuliano Ferrara - dal 2001 conduttore di "Otto e mezzo" su La7 - durante la5^ puntata:

«Dopo 4 anni di guerra in Iraq, 3.900 soldati americani morti, 85.000 civili iracheni ammazzati e tutti gli italiani morti sul campo anche per colpa di Berlusconi, Berlusconi ha avuto il coraggio di dire che lui in fondo era contrario alla guerra in Iraq. Come si fa a sopportare una cosa del genere? Io ho un mio sistema: penso a Giuliano Ferrara dentro una vasca da bagno con Berlusconi e Dell'Utri che gli pisciano addosso, Previti che gli caga in bocca e la Santanchè in completo sadomaso che li frusta. Va già meglio no?»

La7 avrebbe deciso di cancellare Decameron ritenendo questa frase un attacco a uno dei propri giornalisti di punta, quindi un attacco all'immagine della propria rete, oltre che una mancanza di buon gusto. Il che è una stronzata immane per i seguenti motivi:
1 - Luttazzi aveva già detto quella battuta in un suo vecchio spettacolo a teatro. La7 ha assunto Luttazzi dicendogli che aveva carta bianca: se le offese a Ferrara per loro non andavano bene potevano dirglielo da subito.
2 - La 5^ puntata, come tutte le altre, è andata in replica alle 24.00 del giovedì successivo: se dava fastidio perchè mandarla in onda una seconda volta?
3 - La scusa della mancanza di buon gusto è, per l'appunto, una scusa: Luttazzi aveva detto anche di peggio e trovo più di buon gusto lui che gente venduta come Ferrara o gente che spaccia la guerra per una missione di pace. Se poi a qualcuno non piace ciò che dice può tranquillamente cambiare canale.
4 - Gli ascolti alti dimostrano solo una cosa: che il programma era molto apprezzato dal pubblico.
Perchè dunque cancellare Decameron? Sabato 8 dicembre doveva andare in onda la 6^ puntata, Luttazzi scrive sul suo blog:

«Stasera è successo un fatto gravissimo: per motivi legali ( nessuna comunicazione ufficiale della sospensione del programma ) io e Franza Di Rosa abbiamo completato al montaggio la puntata n.6 che doveva andare in onda. Verso le 20, dei funzionari di La7 sono entrati in sala montaggio per impedire fisicamente che proseguissimo. Hanno occupato la stanza, hanno intimato al tecnico di sospendere ( senza averne titolo ), uno di loro si è seduto al mio posto alla consolle e non se ne andava, sfidandoci. Ho telefonato all'avvocato: stavano commettendo un reato ( violenza privata ) e potevo chiamare la polizia. A quel punto sono usciti. Poi, quando ho finito e me ne sono andato, uno di loro è entrato per CANCELLARE TUTTO IL GIRATO di Decameron, passato e futuro. Spero non l'abbiano fatto.»(fonte)

Il vero motivo della censura? Nella 6^ puntata Luttazzi aveva preparato un monologo di 20 minuti sull'ultima enciclica del Papa: "Spe Salvi". La7 si è dimostrata servile quanto le altre reti televisive italiane nei confronti della Chiesa e ha deciso di censurare il programma preventivamente (qua l'intevista a Luttazzi su Repubblica).

Luttazzi è stato quindi licenziato, ma a quanto pare il girato di Decameron è stato salvato (fonte).
Il 16 dicembre è poi riuscito a portare a teatro (all'Ambra Jovinelli di Roma) la 6^ puntata (qua la notizia su La Stampa). Una parte del monologo incriminato potete trovarla qua.

Che conclusioni trarre dalla nuova censura di Luttazzi? Putroppo le solite: viviamo in un Paese semi-libero, pseudo-laico e pseudo-democratico. Un Paese controllato dalle caste: quella dei politici, quella del clero e quella dei giornalisti (venduti, ma era sottointeso). C'è poi anche la casta mafiosa, trasversale alle altre tre.

Decameron era un programma fantastico, migliore del 99% della spazzatura che passa in tv e diverso da ogni altro programma satirico. Non era un distillato di satira (che è l'unica che abbiamo in Italia), ma satira dura e pura, di quella americana alla David Letterman, alla Jay Leno o alla Conan O'Brien, senza peli sulla lingua, che non si preoccupa di chiamare le cose con il loro nome o di essere volgare, anche perchè la vera satira deve esserlo.

Il programma di Luttazzi era un lavoro artistico enorme, con sketch interamente ideati e curati da lui. Ispirato al Decameron di Boccaccio, che si suddivide in 10 racconti, il programma doveva durare 10 puntate, ognuna che rielaborava in chiave moderna alcuni passaggi dell'opera letteraria (in una delle novelle il protagonista cade nella merda, da qui la battuta su Ferrara). Per chi si fosse perso le 5 puntate trasmesse, la rete accorre in suo aiuto grazie a Google Video (consiglio soprattutto la visione della 4^ e della 5^):











La 6^ puntata recitata a teatro è stata registrata e prima o poi verrà pubblicata anche quella.

Vedere Luttazzi ingiustamente censurato anche da LaSetta mi intristisce, ma mi consolo citando un suo stesso pensiero:
"Come faccio a sopportare la chiusura di Decameron? Penso a Giuliano Ferrara in una vasca da bagno, con Berlusconi e Dell'Utri che gli pisciano addosso, Previti che gli caga in bocca e la Santanchè in completo sadomaso che li frusta."


07 dicembre 2007

Nun te reggae più

Cari Partito Democratico, Partito del Popolo/Partito della Libertà/Popolo della Libertà/Partito della Libertà del Popolo/Popolo del Partito della Libertà, La Destra, La Sinistra Arcobaleno...
ultimamente avete davvero superato il limite: lo volete capire che la gente non vuole nuovi nomi o nuovi simboli, ma facce nuove e possibilmente non decrepite?
Nun ve reggae davvero più, perciò vi dedico questa sempre attuale canzone di Rino Gaetano.



Abbassare - nuntereggae piu'
abbassare - nuntereggae piu'
abbassare con le canzoni
senza patria o soluzioni
la castita'
nuntereggae piu'
la verginita'
nuntereggae piu'
la sposa in bianco il maschio forte
i ministri puliti
i buffoni di corte
ladri di polli
super pensioni
nuntereggae piu'
ladri di stato e stupratori
il grasso ventre dei commendatori
aziende politicizzate
evasori legalizati
nuntereggae piu'
auto blu sangue blu
cieli blu amori blu
rock and blues
nuntereggae piu'
eia alala'
nuntereggae piu'
pci psi nuntereggae piu'
dc dc nuntereggae piu'
pci psi pli pri dc dc dc dc
cazzaniga
nuntereggae piu'
avvocato agnelli
umberto agnelli
susanna agnelli
monti pirelli
dribbla causio
che passa a tardelli
musella antognoni zaccarelli
nuntereggae piu'
gianni brera
nuntereggae piu'
bearzot
nuntereggae piu'
manzon panatta rivera d'ambrosio
lauda thoeni maurizio costanzo
mike bongiorno
villaggio raffa e guccini
onorevole eccellenza
cavaliere senatore
nobildonna eminenza
monsignore
vossia
cheri' mon amour
nuntereggae piu'
immunita' parlamentare
nuntereggae piu'
abbasso e ale'
il numero cinque sta in panchina
s'e' alzato male sta mattina
mi sia consentito dire
nuntereggae piu'
il nostro e' un partito serio
cerrrto
disponibile al confronto
d'accordo
nella misura in cui
alternativo
alieno ad ogni compromesso
ahi lo stress
freud e il sess
e' tutto un cess
ci sara' la ress se quest'estate andremo al mare
soli i soldi e tanto amore
e vivremo nel terrore
che ci rubino l'argenteria
e' piu' prosa che poesia
dove sei tu
non m'ami piu'
dove sei tu io voglio tu
soltanto tu dove sei tu
ue paisa'
nuntereggae piu'
il bricolage
nuntereggae piu'
il quindici diciotto
il prosciutto cotto
il quarantotto
il sessantotto
le p trentotto
sulla spiaggia di capocotta
cartier cardin gucci
portobello illusioni
lotteria trecento milioni
mentre il popolo si gratta
a dama c'e' chi fa la patta
a sette e mezzo c'ho la matta
mentre vedo
tanta gente che nun c'ha l'acqua corrente
nun c'ha niente
ma chi me sente
ma chi me sente
allora amore mio ti amo
che bella si
arrivi tu ci giurerei
e' meglio lei che bella si' ci giurerei
sei megmeglio tu che bella si
che bella tu nuntereggae piu'
che bella si' arrivi tu
ci giurerei
sei meglio tu che bella si'
nun tereggae piu'
nuntereggaepiu'
nuntereggaepiu'
nuntereggaepiu'
nuntereggaepiu'
nuntereggaepiu'
nuntereggaepiu'
nuntereggaepiu'
nuntereggaepiu'

06 dicembre 2007

Il crimine paga (2): l'altra faccia della medaglia


Pochi giorni fa il GIP Clementina Forleo è stata trasferita e definita un "cattivo magistrato", esattamente come De Magistris. Alla Forleo è stata tolta l'indagine Unipol, che coinvolge due partiti: i DS e Forza Italia.
I politici italiani non si smentiscono mai: sempre la faccia come il culo...

Nei rari casi in cui le istituzioni fanno il loro lavoro, vengono puntualmente intralciate dai potenti.
Normalmente, però, o sono bloccate/rallentate per mancanza di mezzi, o non si interessano neanche ai problemi del cittadino. A quel punto l'unica speranza è rivolgersi ad alcune trasmissioni televisive - come Striscia, Report e Le Iene - che, fortunatamente, fanno un lavoro che neanche spetterebbe loro.
A questo proposito vorrei spendere due parole sulla bravura delle Iene e sul loro nuovo programma trasmesso martedì: "Scappati con la cassa"; si sono dovuti improvvisare provetti investigatori per riuscire a scovare tre soggetti che erano fuggiti all'estero (uno addirittura in Colombia) dopo aver truffato della gente (solitamente amici e conoscenti) anche per alcuni milioni di euro.