14 luglio 2008

Io, Carlo - Figlio dei Manga



Datemi una macchina del tempo.

07 luglio 2008

Allagamento


Oggi s'è allagato il negozio. La prima volta da quando lavoro da Game 7, ma già la terza da quando hanno fatto il nuovo centro commerciale.

Quando abbiamo sentito come dell'acqua gocciolare dal soffitto io e l'Elisa ci siamo insospettiti, ma non capivamo cosa fosse; i dubbi sono stati spazzati via neanche 2 minuti dopo, quando dal tombino che c'è sotto una piastrella dell'ufficio è cominciata a sgorgare acqua marrone a volontà (e meno male che c'era appoggiata sopra la cassaforte, così smorzava il flusso).
In tempo zero il magazzino era già tutto allagato e l'acqua cominciava ad invadere il negozio. La gente che faceva? Ovviamente non se ne andava. Io che dovevo fare un reso a una troia che doveva assolutamente cambiare il suo costume del cazzo in quel momento, questione di vita o di morte: "Signora, si sposti che l'acqua sta per arrivarle sui piedi" "Che dici PierCarla, sarà abbastanza grande la M? O è meglio che prendo la L?". Partono le luci e ancora la gente non se ne và. Mi tocca chiedere alla Simo di stamparmi un modulo dei resi in ufficio, ma quando comincio a compilarlo partono anche le casse. "Mi spiace signora, deve tornare un'altra volta". Che affronto! Che offesa! Non cambiarle la roba mentre sta andando in malora tutto il negozio!
Quando finalmente sono sloggiati tutti i clienti arrivano le guardie e una responsabile a vedere che succede; suddetta resposabile si mette a fare delle foto al disastro e poi, rivolta alla Simo, se ne esce con un "Riuscite a riaprire in fretta? Fuori ci sono le persone che devono entrare a comprare, poverine!" (persone che, per la cronaca, bisognava cacciare fuori perché passavano sotto la serranda abbassata a metà: evidentemente ci tenevano tanto a fare shopping in mezzo alla merda galleggiante); e prima di andarsene, rischiando di prendersi un sonoro "vaffa" dalla Simo, aggiunge ancora: "Oh, ma guarda: queste prese di corrente a livello del pavimento sono pericolose. Se vengono i Carabinieri parte la denuncia!". Brutta troia, fanculo te e il gran "Centro Commerciale Belforte" di sto cazzo: mezz'ora ha piovuto, ed è bastata a fare un disastro del genere; e meno male che c'era la cassaforte sul tombino, altrimenti oltre che sulle prese l'acqua veniva sparata su tutto il quadro elettrico lì vicino.
In ogni caso in un'ora e mezza avevamo già ripulito tutto - nei limiti del possibile - e siamo tornati operativi.
Chiusura: io e la Simo non riusciamo più a spegnere le luci. Ci siamo messi a ridere: non potevamo fare altro dopo una giornata del genere (alla fine era perché qualcuno s'era messo a smanettare col quadro degli interruttori).

Siamo senza direttore vendite e all'Elisa tocca fare il lavoro che non le spetterebbe; continuano a mandarci roba quando sanno che il magazzino scoppia; ci rompono le palle perché dobbiamo servire più gente per guadagnare di più; ci ritroviamo un negozio costruito da schifo con un piano vendita di soli 250 metri quadri. Siamo abbandonati a noi stessi, oltre che mazziati e cazziati. Come dicevano i Cavalli Marci: pessimismo e fastidio, pessimismo e fastidio...
Eppure porco cazzo andiamo avanti e rimaniamo il miglior negozio della catena, perché siamo dei fottuti fighi.

Aggiornamento del giorno dopo
Stamattina qualcuno si è degnato di mandarci l'elettricista a dare una sistemata al negozio: adesso finalmente abbiamo la luce che funziona nel camerino dove ci cambiamo. Da quanto tempo non andava? 1 anno.

06 luglio 2008

Saldi


Il delirio.

Negozio preso d'assalto da folle totalmente fuori controllo, con qualsiasi reparto ridotto ad uno stato pietoso: perfino le bancarelle del mercato hanno più dignità.
Non che io fossi messo meglio: neanche se mi fossi messo a prendere il sole tutto il giorno avrei sudato così tanto.

Comunque segnate 2 tacche per me, grazie: vendere 2 paia di Nike Shox da 180€ in un colpo solo non è cosa da tutti i giorni.

E per pietà, chiunque legga questo messaggio non passi a trovarmi nei prossimi giorni: c'è già abbastanza gente così.