22 marzo 2007
Odio (3)
Odio tutti quelli che fanno i remix di canzoni discomusic anni '70 e '80. L'anno scorso c'era "Everybody Dance Now" dei C&C Music Factory, mentre ultimamente ho sentito il remix di "Sex Machine" del mitico (e ormai purtroppo defunto) James Brown durante uno stacchetto di Striscia.
Ne ho piene le palle di sentire vecchie glorie rovinate per farle piacere a folle di truzzetti che manco sanno che sono canzoni di 20-30 anni fa. Fossero rifatte bene almeno: volume accelerato, qualche strumento o effetto a caso in più, oppure qualche verso Hip-Hop cantato che non c'entra un cazzo. Che merda.
19 marzo 2007
www.italia.it
Volevo parlarne già da alcune settimane, ma finivo sempre col dimenticarmene.
Il mio brivido, terrore e raccapriccio è questa volta rivolto a Rutelli, che ha avuto la fantastica idea di commissionare ad un'azienda americana la creazione di un "simbolo" che rappresentassa l'italia sul sito www.italia.it.
Ora io mi chiedo e mi domando: tutto il mondo ci invidia per la nostra creatività, nell'arte, ma anche nel design di vestiti o automobili. Che bisogno c'era di andare a chiedere all'estero la crezione di un simbolo che rappresentasse l'italia, quando chi più di un italiano poteva sapere quale fosse la scelta migliore? Sopratutto: che bisogno c'era quando il risultato è questo? Uno sgorbio verde che dovrebbe simboleggiare sia una "t", sia la penisola, ma che finisce col sembrare più una macchia di Rorschach (quelle usate dagli psicologi) nel migliore dei casi e un membro maschile deforme nel peggiore.
Sdegno e tristezza...
Tra l'altro ho dato una rapida occhiata al sito e mi sembra un'accozzaglia di luoghi comuni: ci mancava solo che mettessero in homepage la scritta: "Mafia, pizza e mandolino" ed eravamo a posto.
Per concludere, se volete farvi quattro risate (anche se a me viene più da piangere), guardatevi questo appello di Rutelli che invita gli stranieri a visitare l'italia:
An Inconvenient Truth
Piccoli consigli su come ognuno può evitare di inquinare inutilmente:
- cambiare le lampadine con quelle a basso consumo
- evitare di usare la macchina per fare 5 minuti di strada
- riciclare i rifiuti
- controllare la pressione delle gomme: aiuta l'auto a consumare meno benzina
- evitare di usare l'acqua calda per lavare i vestiti
- evitare prodotti con confezioni troppo voluminose
- regolare il termostato in casa: si vive anche senza temperature tropicali in inverno e temperature glaciali in estate
- piantare un albero
- spegnere gli elettrodomestici e i dispositivi elettronici quando non vengono utilizzati
Non è poi così difficle no? Oltretutto si risparmiano anche dei soldi.
Forse questi accorgimenti non basteranno a migliorare le cose, visto che i maggiori inquinatori sono le grandi lobby e gli stati che ancora non sottoscrivono il protocollo di Kyoto, ma personalmente quando sarò vecchio voglio poter dire di non aver preso parte alla distruzione del pianeta.
E tu?
08 marzo 2007
Le mie nuove De Fonseca
06 marzo 2007
Ridi ridi che la mamma ha fatto i gnocchi
A dir la verità gli gnocchi non c'entrano. Direttamente dal blog di Beppe Grillo:
"E’ in arrivo l’uomo bionico. I metalli che ingeriamo ci stanno trasformando in ferramenta ambulanti.
L’elenco che segue riporta alcuni metalli contenuti in prodotti che mangiamo tutti i giorni, metalli come Titanio, Cobalto, Argento.
Basta saperlo. Come per le sigarette è sufficiente aggiungere un’etichetta con su scritto: “Attenzione, vetro all’interno”, oppure “Piombo, Bismuto e Solfato di Bario possono produrre effetti collaterali”.
L’elenco:
Pandoro Motta: Alluminio, Argento
Salatini Tiny Rold Gold (USA): Ferro, Cromo, Nichel (cioè acciaio), Alluminio
Biscotti Offelle Bistefani: Osmio, Ferro, Zinco, Zirconio, Silicio-Titanio
Biscotti Galletti Barilla: Titanio, Ferro, Tungsteno
Macine Barilla: Titanio
Granetti Barilla: Ferro, Cromo
Nastrine Barilla: Ferro
Plum cake allo yogurt Giorietto Biscotti: Ferro. Cromo
Ringo Pavesi: Ferro, Cromo, Silicio, Alluminio, Titanio
Pane carasau (I Granai di Qui Sardegna): Ferro, Cromo
Pane ciabatta Esselunga: Piombo, Bismuto, Alluminio
Pane morbido a fette Barilla: Piombo, Bismuto, Alluminio
Paneangeli Cameo: Alluminio, Silicio
Pane Panem: Ferro, Nichel, Cobalto, Alluminio, Piombo, Bismuto, Manganese
Cornetto Sanson (cialda): Ferro, Cromo e Nichel (cioè acciaio)
Biscotto Marachella Sanson: Silicio, Ferro
Omogeneizzato Manzo Plasmon: Silicio, Alluminio
Omogeneizzato Vitello e Prosciutto Plasmon: Ferro, Solfato di Bario, Stronzio, Ferro-Cromo, Titanio
Cacao in polvere Lindt: Ferro, Cromo, Nichel
Tortellini Fini: Ferro, Cromo
Hamburger McDonald’s: Argento
Mozzarella Granarolo: Ferro, Cromo, Nichel
Chewing gum Daygum Microtech Perfetti: Silicio (cioè vetro)
Integratore Formula 1 (pasto sostitutivo) Herbalife: Ferro, Titanio
Integratore Formula 2 Herbalife: Ferro, Cromo
I metalli elencati sono tutti sotto forma di particelle nano e micro-metriche (nano = dal miliardesimo al decimilionesimo di metro, micro = dal milionesimo al centomillesimo di metro).
Nessuno degli inquinanti particolati di cui sopra è biodegradabile e, dunque, resta dov'è per sempre.
E dov'è è un tessuto umano.
Chiedo a queste aziende, se vogliono, di dare una spiegazione.
Io la pubblicherò sul blog.
9/11/2005
Per cercare di chiarire alcuni dubbi posti dai vostri commenti, pubblico una integrazione al post.
Alcuni dei metalli elencati come inquinanti fanno parte di quelli che si chiamano OLIGOELEMENTI e, in quell’ottica, sono essenziali per la vita. Per esempio, il Ferro è un componente dell’emoglobina e, se non ci fosse, i nostri tessuti non potrebbero essere ossigenati; il Rame è fondamentale per la formazione dell’emoglobina, il Cobalto è presente nella composizione della Vitamina B12, e così via. Attenzione, però a non cadere nell’equivoco.
Ciò di cui stiamo parlando non sono ioni (atomi) che entrano nella composizione di sostanze naturali e che, non raramente, sono indispensabili per la nutrizione; ciò di cui parliamo sono particelle, minuscoli sassolini, che vengono involontariamente immessi come inquinanti nei cibi.
Le fonti di questi materiali estranei sono tantissime. Tra i tanti esempi che si possono fare, c’è quello del Ferro-Cromo-Nichel nei cibi.
I sistemi di macinazione sono spesso costituiti da acciaio (Ferro-Cromo-Nichel, appunto) e questo materiale si usura, perdendo scorie che entrano nel macinato. Queste scorie sono proprio le particelle che non dovrebbero esserci e che, una volta ingerite, entrano nel circolo sanguigno per essere rapidamente sequestrate da vari organi (reni, fegato, ecc.), dove restano in eterno perché non sono biodegradabili.
Il problema è che sono dei corpi estranei e l’organismo li vede come tali, facendo partire una reazione infiammatoria (granulomatosi) che si cronicizza e può diventare cancro o restare, comunque, un’infiammazione che è pur sempre una malattia.
Dunque, un conto è mangiare una bistecca che contiene Ferro organico perché presente naturalmente nel sangue dell’animale del cui muscolo ci stiamo nutrendo e un conto è mangiarsi delle palline piccole piccole di Ferro. Da notare che più queste particelle sono minuscole, più sono aggressive, potendo addirittura penetrare all’interno dei nuclei delle cellule quando la loro dimensione è al di sotto di una certa soglia.
Tra i metalli elencati, comunque, ce ne sono diversi che non entrano in nessuna combinazione biologica utile (Titanio, Bario, ecc.) e sono chimicamente tossici.
Naturalmente le aziende sono tutte perfettamente a posto dal punto di vista legale, non esistendo alcuna legge che imponga non solo l’eliminazione, ma anche solo la ricerca o l’elencazione in etichetta di quelle sostanze.
Che la scienza viaggi con un passo diverso rispetto alla legge è un fatto noto di cui non c’è da stupirsi.
Così come non c’è da stupirsi (anche se può fare leggermente schifo) che le industrie non abbiano alcuna voglia di scoperchiare loro stesse il calderone. Fin che va…"