27 febbraio 2007

Storia di come l'uomo distrusse la terra


Circa un mese fa a Parigi si è svolta la conferenza mondiale sul clima. Da anni, ormai decenni, si parla dei rischi di un sempre maggiore inquinamento del pianeta e in quest'ultima conferenza scienziati di tutto il mondo hanno confermato non solo che tali preoccupazioni sono fondate, ma soprattutto che gli effetti sono gli occhi di tutti.

Spesso si sentono diverse voci in tv che prospettano questo o quel tipo di futuro per il nostro pianeta. Una tale varietà di opinioni che risultano controproducenti, perchè spesso la gente si chiede a chi deve credere e finisce col non credere più a nessuno.
Da una parte penso sia sbagliato dare spazio a così tante voci, dall'altra credo che sia normale, visto che sono ipotesi e che nessuno scienziato può prevedere con certezza cosa avverrà in futuro (è già tanto se prevede con approssimazione che tempo farà tra 5 giorni). C'è però una cosa importante che va sottolineata: rimane il fatto che nessuna di queste previsioni è positiva. Rimane il fatto che la gente non capisce che il cambiamento non avverà in futuro: il cambiamento è già in atto adesso.

A gennaio di quest'anno ci sono state giornate con temperature che si potevano considerare estive. Al tg avevano parlato dei 27 gradi di Torino, mostrando immagini di gente in maniche corte che si mangiava il gelato.
L'Europa comincia a subire i disastri dei primi uragani, come quelli come quelli che da sempre affliggono l'America.
Immagini, sempre di 1 o 2 mesi fa, della California sommersa da metri di neve.
Pesci tropicali nei nostri mari, che prima non si erano mai visti. Addirittura: gli Ibis! Gli uccelli sacri dell'Egitto adesso si spostano in Italia!
Io stesso posso dire di aver sentito gli effetti dei cambiamenti climatici: la mia noiosissima allergia che di solito ho solo in primavera ed estate, quest'anno me la sto godendo anche d'inverno, anche se non così forte.
E ancora: raccolti in rovina, mari che si scaldano, ghiacciai e poli che si sciolgono, ecc. ecc.

Eppure c'è gente che sembra avere le fette di prosciutto sugli occhi e nega l'evidenza. Questo grazie anche al fatto che le loro opinioni trovano l'appoggio di alcuni pseudo-scienziati, anche italiani, che sotto lauto pagamento da parte delle lobby (petrolifere e non) dichiarano che questi cambiamenti climatici sono naturali, non dipendenti dall'uomo se non solo in piccolissima parte. Persone che mi fanno venire in mente la frase: "
Aveva la coscienza pulita. Mai usata.". Frase che calzerebbe benissimo anche a certi presidenti di certi stati come USA o Cina, tra i più grandi inquinatori di questo pianeta e guarda caso tra quelli che si rifiutano di aderire al protocollo di Kyoto.

L'aria nelle città diventa irrespirabile. E allora che si fa? Le targhe alterne. O il Blocco del traffico. Gli autobus hanno dei motori e dei combustibili che inquinano quanto 100 automobili e circolano 365 giorni all'anno? Eh vabè, suvvia, mica si può ottenere tutto, no? E intanto le case automobilistiche producono sempre più modelli di Suv, anche 4-5 per ogni singolo marchio, e sempre più gente, tra l'altro incapace di guidare, li compra. Giusto per inquinare di più, ma anche per occupare più spazio inutilmente: figata eh?

Si dovrebbe prendere seriamente in considerazione, mai come prima d'ora, l'uso di energie alternative. Invece c'è perfino gente che vuole tornare al nucleare! Ma sì, che farà qualche centrale, tanto ci sono già una novantina di bombe atomiche statunitensi nel nostro territorio, in violazione del trattato di non proliferazione nucleare sottoscritto dall’Italia (il che ci rende un bersaglio importantissimo in caso di guerra)...ma questo è un altro discorso.
A chi dice che "Ormai sono lontani i tempi di Chernobyl, le centrali di oggi sono sicure!", rispondo che il problema non è la sicurezza delle strutture: il problema è l'eliminazione delle scorie. E mi viene da ridere (ma solo per non piangere) quando penso che si vogliano fare delle centrali nucleari in un Paese dove non si riesce nemmeno ad eliminare la spazzatura prodotta da una città come Napoli.

Per fortuna in Italia c'è anche gente come il Ministro dell'ambiente Pecoraro Scanio che, pur non piacendomi come persona, devo dire che s'è messo d'impegno per migliorare le cose. Infatti grazie a lui è finalmente tornato in Italia il professor Carlo Rubbia, premio Nobel per la fisica nell'84, che era dovuto andare in Spagna per vedere appoggiato il proprio progetto delle centrali solari termiche. Rubbia ha accettato di l'incarico di consigliere del Ministro e lavorerà per lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili.

In conclusione: adoro questo bellissimo pianeta e mi dispiace pensare che, se non si fa qualcosa da subito, le generazioni future non potranno apprezzarlo come possiamo apprezzarlo noi oggi.

E vorrei dire una cosa a tutte le persone là fuori, sì, anche a te che mi stai leggendo in questo momento: sappi che sei solo un microscopico ed effimero ospite su un pianeta vecchio di 4 miliardi e mezzo di anni, perciò vedi di averne rispetto.

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